Damiano Spelta, milanese, classe 1966. Ex pilota di offshore, imprenditore, per la seconda volta durante la Design Week 2016 si ritrova nel bouquet cosmopolita dei designers arrivati da ogni angolo del pianeta per esporre le loro produzione nello spazio più conteso di Milano, quello di Rossana Orlandi. La prima volta nel 2015, un'opera di Spelta a forma di maschera da snorkeling, fuori formato, coloratissima, provocatoria, spunto' nell'iconico cortile dello spazio RO. Nel 2006 c'era stato il debutto, con una poltrona a forma di bocca, tra dadaismo e pop art.
Damiano Spelta nello spazio Rossana Orlandi (ph. R.Petronio)
Il Lipztable di Damiano Spelta (ph. R.Petronio)
L'Italia vista sul mappamondo e' piccola, ma da noi si concentra tutto il meglio, la storia, l'arte, il design”. Quali sono i tuoi punti di riferimento? “Gaetano Pesce con il quale ho collaborato ad un progetto per la Triennale, e poi Ettore Sottsass, Mendini, Branzi. Ma ho rapporti diretti anche con l'arte. Ho appena partecipato alla mostra di gioielli d'artista 'Sfioro', allestita da 10 Corso Como con artisti come Paladino, Isgro', Cucchi, Cattelan”. Ora Spelta sta pensando di attraversare l'Oceano e di andare a presentare i suoi lavori a Miami, la città americana che a dicembre diventa la patria dei creativi e degli artisti. “Vedrei bene lì la mia opera dedicata alla Cinquecento. Una macchina creata per un portafoglio popolare, al contrario della banconota da cinquecento euro con la quale l'ho rivestita".
Damiano Spelta e la Cinquecento (ph. R.Petronio)
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