L'artista Federico Pietrella al Macro con la personale 'L'ora del tè' - @R.Petronio
Le sue opere sono un po' come la settimana enigmistica, nel senso che vantano numerosi tentativi di imitazione. Ma il tocco di Federico Pietrella, romano classe 1973, è riconoscibile e molto personale. E' l'artista che si rivolge alla carta o alla tela non con un semplice pennello, ma con un inedito timbro datario. Sì, proprio un esemplare di quella classica cancelleria da ufficio che abbiamo sempre visto (o immaginato) nelle mani di burocrati e professionisti, protagonista di gesti freddi e consumati. Ma a questo sistema meccanico di scansione del tempo, Pietrella ha sovrapposto una carica di poesia e intensità, elevando il sigillo dalla condizione di registro distaccato di eventi e documenti, a strumento che cristallizza la parte migliore del calendario, e della memoria. La sua personale di sei lavori, sintetizzata sotto il titolo 'L'ora del tè. Tea time', è stata inaugurata al Macro di via Nizza il 17 febbraio scorso, e resterà visibile al pubblico fino al 15 maggio 2016.
Il curatore Costantino D'Orazio scrive dell'artista: "(..) Le sue immagini nascono dalla sovrapposizione della pittura attraverso
i timbri che lasciano impressa sulla tela la data del giorno in cui l’artista
ha lavorato. Ogni quadro conserva quindi la memoria del tempo che è stato
impiegato per la sua creazione, registrato dai singoli gesti di Pietrella. In
questo modo, il suo lavoro si trasforma nell’accumulazione progressiva di
impronte, in cui ogni suo colpo di timbro rimane visibile e incancellabile,
senza offrire all’artista la possibilità di tornare indietro e ripensare
l’immagine. Grazie alla diversa pressione delle timbrature, l’artista riesce a
produrre sfumature e definire i volumi delle sue figure, per lo più legate
all’immaginario della sua vita quotidiana". Molto interessante, vale un giro nel Museo d'Arte Contemporanea Roma.
L'opera 'Dal 26 Aprile al 30 Giugno 2015 (Tiergarten)' di Pietrella - @R.Petronio