lunedì 29 febbraio 2016

ROMA, 'L'ORA DEL TE'' DI PIETRELLA AL MACRO DI VIA NIZZA. A COLPI DI TIMBRO DATARIO


L'artista Federico Pietrella al Macro con la personale 'L'ora del tè' - @R.Petronio

Le sue opere sono un po' come la settimana enigmistica, nel senso che vantano numerosi tentativi di imitazione. Ma il tocco di Federico Pietrella, romano classe 1973, è riconoscibile e molto personale. E' l'artista che si rivolge alla carta o alla tela non con un semplice pennello, ma con un inedito timbro datario. Sì, proprio un esemplare di quella classica cancelleria da ufficio che abbiamo sempre visto (o immaginato) nelle mani di burocrati  e professionisti, protagonista di gesti freddi e consumati. Ma a questo sistema meccanico di scansione del tempo, Pietrella ha sovrapposto una carica di poesia e intensità, elevando il sigillo dalla condizione di registro distaccato di eventi e documenti, a strumento che cristallizza la parte migliore del calendario, e della memoria. La sua personale di sei lavori, sintetizzata sotto il titolo 'L'ora del tè. Tea time', è stata inaugurata al Macro di via Nizza il 17 febbraio scorso, e resterà visibile al pubblico fino al 15 maggio 2016.
Il curatore Costantino D'Orazio scrive dell'artista: "(..) Le sue immagini nascono dalla sovrapposizione della pittura attraverso i timbri che lasciano impressa sulla tela la data del giorno in cui l’artista ha lavorato. Ogni quadro conserva quindi la memoria del tempo che è stato impiegato per la sua creazione, registrato dai singoli gesti di Pietrella. In questo modo, il suo lavoro si trasforma nell’accumulazione progressiva di impronte, in cui ogni suo colpo di timbro rimane visibile e incancellabile, senza offrire all’artista la possibilità di tornare indietro e ripensare l’immagine. Grazie alla diversa pressione delle timbrature, l’artista riesce a produrre sfumature e definire i volumi delle sue figure, per lo più legate all’immaginario della sua vita quotidiana". Molto interessante, vale un giro nel Museo d'Arte Contemporanea Roma. 




L'opera 'Dal 26 Aprile al 30 Giugno 2015 (Tiergarten)' di Pietrella - @R.Petronio


mercoledì 24 febbraio 2016

ROMA, IN VIA GIULIA I COLLAGES DI GIULIA. NUOVI LINGUAGGI D'AUTORE


'Kg e gr' di Giulia Gensini

E' il momento del collage. Ironico, innocente, ruvido, patinato, retrò, colorato, futurista, realista. Notizia di questi giorni: l'artista cinese Hong Hao ha realizzato collage con tutti gli oggetti che usa ogni giorno. Il progetto fotografico lo ha impegnato dodici anni. Scoperta di qualche giorno fa: esistono app da scaricare sullo smartphone per realizzare collage con le foto della nostra libreria. Tracce di collage sono state 'rinvenute' anche in via Giulia 111 negli spazi di Arthes Gallery, dove Giulia Gensini sta esponendo al pubblico una serie di opere nelle quali parole e immagini collaborano generando nuovi significati. Diplomata allo IED in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione, Giulia ha modificato radicalmente il suo rapporto con le copertine fresche di stampa e con le pagine dei settimanali di moda. Invece di crearne di nuove, ha preferito smembrarle e poi ricomporle secondo uno schema del tutto personale.  

Scrive dell'autrice Sara Fiorelli, curatrice della mostra 'Interazioni' insieme con Elena Busetta: "Sfogliando la collezione di riviste accumulate sulla sua scrivania, si scovano pagine interrotte, dettagli mancanti e parole incomplete. Ogni ritaglio compiuto è un tassello di un puzzle che non si ricompone regolarmente, congiungendo gli incavi alle protuberanze, ma viene fagocitato nel turbine di un campo magnetico, dove, per forza d'attrazione, si collega ad altri ritagli dando luogo ad inaspettate interazioni". 
Fino all'11 marzo 2016. 

domenica 21 febbraio 2016

OBELISCHI & CHIGNON IN ONDA CON MARY POP SU RAI RADIO1



Obelischi & Chignon, souvenir di Roma 

Sabato 20 febbraio 2016 O&C, la guida leggera alla Roma moderna, è andata in onda nella trasmissione radiofonica 'Mary Pop' di Rai Radio1 @Radio1Rai. Con queste premesse: "Il grande palcoscenico di Roma con la sua bellezza architettonica e storica diventa una sontuosa scenografia in cui anche il backstage ci regala emozioni. Queste emozioni le viviamo con Roberta Petronio e la sua guida alla città Obelischi & Chignon. Giriamo tra i mercatini dell'artigianato social, le periferie a colpi di street art e archeologia industriale, fino alle tradizionali caffetterie che resistono all'avanzata dei bistrot".
Per chi avesse perso il momento, ecco dove ascoltare (o riascoltare) la mia conversazione con l'autrice e conduttrice del magazine, Maria Teresa Lamberti @mt_lamberti. 




giovedì 18 febbraio 2016

ROMA, L'INSCATOLAMENTO DELLE STATUE AI MUSEI CAPITOLINI DIVENTA UNA PERFORMANCE

Dal Tempio di Elefantina al tema dell'occultamento della Bellezza. Mentre è ancora vivo il dibattito sulla scelta del Governo italiano di nascondere dietro anonimi paraventi di legno le statue dei Musei Capitolini, in occasione della visita del presidente israeliano Hassan Rouhani, nel Silos della Fondazione Alda Fendi fervono i preparativi per la nuova performance ideata da Raffaele Curi e dedicata proprio all’evento che ha fatto il giro del mondo. “Coprire per riscoprire il gusto dello svelamento, è l’idea alla base dell’installazione”.

Ecco svelato il prossimo Esperimento: si intitola ‘Farsi’, come la lingua ufficiale dell’Iran. A marzo negli spazi del Foro Traiano 1, diventerà uno spettacolo di immagini, musica e poesia. Con la partecipazione straordinaria dei versi del poeta Umar Khayyam, e delle scatole protagoniste del gesto-scandalo, interpretato dalla Fondazione come una scelta artistica. La presidente Alda Fendi: “Quelle scatole sono meravigliose, l’Italia si può permettere di coprire anche le statue ed è l’unico Paese a poterlo fare. E ogni volta è un parto d’arte: le scatole sono una vera installazione”.


Colonna di Traiano dall'interno della Galleria - Foto dal sito della Fondazione Alda Fendi


Un’idea geniale, e provocatoria, quella di riprodurre la negazione della Cultura con una performance che inizia alle dieci di sera e prosegue fino alle due di notte: orario singolare che aggiunge mistero e porterà in Galleria soprattutto chi è spinto da reale interesse. Con ‘Farsi’ torna a celebrarsi il rito - altra costante degli Esperimenti di Curi - del pubblico che diventa parte attiva dell'installazione, come già accaduto nelle scenografie dell’Antico Mercato del Pesce degli Ebrei e degli Studios. Niente posti a sedere, e musica che diventa un mantra dal quale è difficile staccarsi. Anche stavolta la colonna sonora è una parte importante di questa immersione in un ‘non luogo’, sospeso tra gli estremi del contemporaneo e dell’antico, che è un po' il Dna del Foro Traiano 1, e degli stessi Esperimenti.



L'interno della Galleria - Foto dal sito della Fondazione Alda Fendi



martedì 16 febbraio 2016

IL DEMONE DELLA FRIVOLEZZA? ESISTE E PARLA DI NOI, IERI COME OGGI

Dalla A di Anello alla V di Vestaglia. ‘Il demone della frivolezza’ ci è appartenuto e ci appartiene ancora. Alzi la mano chi, almeno una volta, non si è sentito posseduto da questo discolo, dispettoso e attraente, cugino primo della vanità. Ora è imbrigliato (per quanto possibile) in un piccolo volume elegante, con la copertina blu interrotta da un’illustrazione di Garcìa Benito per Vanity Fair del 1927. Lo ricevo per posta, non resisto, e apro subito a caso una pagina. G di Gossip: “In realtà, spiegano i due maggiori pettegoli dell’Ottocento, Edmond e Jules de Goncourt, ‘la maldicenza rimane il massimo legame sociale’, sanzione della deviazione e implicitamente suo riconoscimento. (…)”. Brillante intuizione d'autore, e grande verità. 
Dopo il 'Dizionario del Dandy', ecco un altro vocabolario, perfetto per la conversazione, confezionato con abilità da Giuseppe Scaraffia mettendo davanti a tutte le lettere dell'alfabeto del futile, una frase di Albert Einstein: ‘La prima necessità dell’uomo è il superfluo”. La memoria corre subito all'Oscar Wilde di "Datemi il superfluo, farò a meno dello stretto necessario". Anime gemelle. 




In copertina, atmosfere degli anni Trenta

Presa dal demone della curiosità, mi ritrovo fra le mani anche altri spunti, arrivati direttamente dal passato, utili per ripensare il presente. A proposito di Tradimenti, l'autore scrive: "La notte che Alexandre Dumas sorprese la consorte a letto con Roger de Beauvoir, stupì gli adulteri rimboccando loro le coperte e passando il resto della notte a scrivere nella stessa stanza (...)". Demone frivolo o artista severo? 

lunedì 15 febbraio 2016

ROMA, ISTANTANEE DA UN ANNIVERSARIO. L'ACCADEMIA DI FRANCIA SI FA TEATRO DELLE MERAVIGLIE


Le visite guidate con la compagnia francese di artisti Delices DADA è proseguita per tutto il fine settimana, e così anche lo spettacolo di luci create da Spectaculaires, proiettate sulla facciata interna di Villa Medici dopo il tramonto. Seimila ospiti con il naso all'insù sotto il cielo di Roma. L'Accademia di Francia ha festeggiato così i 350 anni di attività per tre giorni a partire dall'11 febbraio, confermando la sua vocazione di luogo aperto alla città a dispetto delle imponenti mura che circondano il palazzo e il parco. Ecco alcune istantanee dell'evento, un ballo in maschera per mille voluto dalla direttrice dell'Accademia Muriel Mayette-Holtz, prima donna al vertice dell'istituzione culturale francese, dopo Ingres, Balthus, Mitterrand: la sua impronta di artista e attrice, l'altra sera, era visibile ovunque. E lo sarà ancora nei giovedì della Villa Questions d'art. Primo appuntamento il 18 febbraio con il mago e mentalista Larsène e l'artista Enzo Cucchi.



Lo spettacolo di luci sulla facciata di Villa Medici @R.Petronio


Le visite guidate di Delices DADA @R.Petronio


Lo spettacolo di luci sulla facciata di Villa Medici @R.Petronio




Un maharaja nell'appartamento di Balthus @R.Petronio


Ballo in maschera @R.Petronio 


Cocktail in maschera @R.Petronio


Wharol e Jagger a Villa Medici @R.Petronio



Quadro notturno di Villa Medici @R.Petronio

mercoledì 10 febbraio 2016

ROMA, IN UNA SETTIMANA PIENA DI RICORRENZE SVETTANO VILLA MEDICI E LA PERFORMANCE DI MAGGI

Nel giro di una sola settimana, sarà per uno scherzo del destino o per un semplice capriccio del calendario, ecco che spuntano in agenda il festival di Sanremo, il giovedì grasso e san Valentino. Un bombardamento di ricorrenze. A Roma in questa settimana stanno accadendo - e accadranno - molte cose. Gruppi di ascolto televisivi per alimentare il traffico dei tweet preceduti dall'hashtag #Sanremo. Cenette e aperitivi nei bistrot da prenotare. Feste con travestimento, ovunque e comunque. Giovedì 11 febbraio è la giornata più ghiotta. L’Accademia di Francia festeggia i suoi 350 anni di vita con una lunga serata (e una notte altrettanto estesa) fatta di visite guidate-spettacolo alla Villa Medici con la compagnia DelicesDADA, giochi di luce, cocktail e ballo in maschera con gli studenti del Conservatorio di Santa Cecilia e gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera. Non siete nella lista? Allora potete andare in vicolo dei Catinari attorno alle 18 e varcare il cancello che porta alla galleria di Lorcan O’Neill. Qui il finissage della mostra 'Three Romans' (Maggi, Palmieri, Politi) prevede una performance di Emiliano Maggi, nome in forte ascesa, che celebra la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima a modo suo. Il set scelto è il cortile dello spazio espositivo, quello dove si consumano gli aperitivi ad ogni vernissage, che ospita la fontana secentesca, barocca, magnifica, e dove risuoneranno le voci del coro della Libera Accademia di Roma, diretto da Giovanni Gava. Un tributo che mescola la tradizione rinascimentale del Carnevale romano, le canzoni d’amore medievali e gli antichi rituali del baccanale. Chi invece è proiettato sul fine settimana romantico, ci sono i cuori handmade declinati con la più sfrenata fantasia, da accaparrarsi al Mercato dell'Unità, in via Cola di Rienzo. Sono in bella mostra da Magazzino 23.9, tra un banco di frutta e verdura, e un bancone di concentrati e succhi energetici. 





Emiliano Maggi e la performance 'Choral Spectral'i

sabato 6 febbraio 2016

ROMA, IL GRAND TOUR DEGLI ARTISTI NON SI E' MAI FERMATO. LA PROVA A PALAZZO RUSPOLI


Due americani, un francese e uno svizzero. No, non è l'incipit classico della tipica barzelletta che prova a farci ridere calcando sugli stereotipi. E' invece la formula applicata nel secondo capitolo del progetto Conversation Piece, curato da Marcello Smarrelli per la Fondazione Memmo Arte Contemporanea (iniziativa di Anna d'Amelio Carbone e Fabiana Marenghi Vaselli Bond), istituzione che fa convergere nel centrissimo di Roma artisti 'pescati' negli atelier delle accademie straniere, una delle tante ricchezze della città difficili da eguagliare. 
"Il Grand Tour degli artisti in Italia (Goethe docet) non si è mi fermato. E Roma continua ad essere la meta dei desideri, il crocevia preferito da creativi e intellettuali alla ricerca di un capitolo importante della loro carriera", scrive a p. 113 Obelischi & Chignon, guida leggera alla Roma moderna. Le conferme del trend (senza soluzione di continuità attraverso i secoli) sono ovunque, basta saperle leggere, come accade alle Scuderie di Palazzo Ruspoli che attirano artisti, giovani e collezionisti con la stessa intensità del profumo dolce che attrae le api. 


Un'opera di Shutter (sopra) e l'artista Jackson

La location è talmente importante e magnifica di suo, che basta riempire una fontana antica di birre e di ghiaccio, e il gioco (dell'accoglienza) è fatto!
A proposito, ecco i nomi dei magnifici quattro che hanno portato in mostra le loro installazioni e opere pittoriche: David Schutter (American Academy), Jackson (Accademia di Francia), Kilian Ruthemann (Istituto Svizzero), Maaike Schoorel (American Academy). Da visitare fino al 3 aprile 2016 in via Fontanella Borghese 56/b. Anche a scopo 'terapeutico', per una sana sessione di arte fra una seduta di shopping nel Tridente e un caffè in piazza San Lorenzo in Lucina.




 Aperitivo nel cortile di Palazzo Ruspoli e l'installazione (a dx) di Ruthemann


mercoledì 3 febbraio 2016

ROMA, UN'ALTRA PROVOCAZIONE DI PIO MONTI. 'NON SI GIUDICA UN LIBRO DALLA COPERTINA'


Non si giudica un libro dalla copertina. Anzi, sì. Proseguono le provocazioni artistico-intellettuali del gallerista Pio Monti. Nel suo spazio in piazza Mattei, proprio di fronte alla Fontana delle Tartarughe, così preziosa e insolita, ha messo in programma per il 4 febbraio il vernissage della mostra che nasce dall'incontro fra un editore, Mariangela Mincione, l'artista Laura Cionci e la Galleria PioMonti Arte Contemporanea. 
Quante volte, in modo più o meno consapevole, ci siamo fatti influenzare nell'acquisto e nella lettura di un libro, dalla capacità attrattiva della sua copertina? Il cortocircuito si è manifestato, facendo un passo avanti: ".... il primo approccio con l'oggetto è quello visivo. Si crea così una ulteriore connessione, l'immagine accompagna il romanzo per tutta la sua durata e, come un puzzle, nella lettura, si concretizza e diventa scena principale, atmosfera, spazio, gesto".
Alessandro Cannistrà presenta quattro opere Oggetti di pensiero, Laura Cionci quattro fotografie stampate su carta Hahnemhule dal titolo Utopie del tempo, Iginio De Luca l'opera di copertina e tre fotografie a getto d'inchiostro su carta Hahnemuhle con il titolo Solarium. Ciascuno dei tre artisti ha realizzato la copertina dei tre libri edizioni Mincione di Daniela De Prato, Stefano Rizzo e Giorgio Manganelli